“Il gioco libero insegna i bambini che non sono impotenti. Se lasciati da soli, imparano a prendere le decisioni, a risolvere i problemi, a creare e a rispettare le regole, e ad andare d’accordo con gli altri”. ( Psicologo Peter Gray – Boston College).
Secondo uno studio americano , dove un gruppo di ricercatori hanno supervisionato 70 bambini di 6 anni , i bambini lasciati liberi di giocare e di sperimentare si “impongono” degli obiettivi personali da raggiungere e sviluppano meglio la loro parte pratica , manuale e concreta ( che sarà utile anche nel rendimento scolastico); mentre i bambini con attività ricreative strutturate , con regole precise e supervisionate da un adulto tendono ad avere un ” rendimento” minore.
Questa ricerca però pone una domanda : siamo sicuri che sia la cosa migliore per nostro figlio?
Un buon compromesso tra il gioco libero e le attività programmate secondo noi sono la chiave per la felicità di bambini e genitori.
Quindi si all’allenamento di calcio o di danza ( per fare un esempio) con orari decisi e fissi ma anche un paio d’ore al parco come ” piccoli selvaggi” ( sempre rispettando gli altri)!
Voi cosa ne pensate?